La città più smart parla di ambiente con lingua biforcuta _ Terza mediana bis, favola metropolitana
Avrà il suo bel daffare, il professor Bruno Gabrielli, ora che si è aggiudicato l’incarico di formare il nuovo piano urbanistico di Bari. L’onore di mandare in soffitta il piano di Ludovico Quaroni ha un prezzo. Gabrielli dovrà difendersi da molti nemici (e questo l’aveva messo in conto). Ma forse non sospettava che sarà costretto anche a guardarsi da chi l’ha scelto. Perché sembra che al Comune abbiano le idee ben confuse. Oppure, dicono i Sioux, parlano con lingua biforcuta. Lo dimostra la vicenda della Terza mediana bis. Da una parte il Comune (prima la giunta e poi il consiglio) approva il Dpp, il Documento programmatico preliminare al Pug, dall’altro la stessa giunta approva un «atto di indirizzo» in aperta contraddizione con il Dpp, che per Gabrielli dovrà essere una specie di bibbia, una verità che non si può mettere in discussione.
La faccenda viene a galla un po’ per caso quando all’ufficio tecnico comunale arriva la richiesta di «ritipizzazione» di un suolo nella zona di Santa Fara. Il terreno, stando al piano regolatore vigente, dovrebbe essere attraversato dalla Terza mediana bis, ma sono passati quasi quarant’anni e il vincolo è decaduto. Il Comune però non risponde né sì né no e il proprietario del suolo, per ottenere la nuova destinazione (l’unica possibile) a verde urbano, si rivolge al Tar che nomina un commissario ad acta per sostituire il Comune inattivo. continua a leggere