PIAZZA GRANDE di Nicola Signorile | 06_02_2013

1935241474_8HKZn62f_bird5C27s-eye_view_of_Saemanguem_Industrial_ComplexNella Smart city tra furbetti e nuovi <citizen>_La città del futuro oggi in Fiera

Avranno meno di un’ora per dire chi sono e cosa vogliono fare. Stamattina allo Smau Bari, in Fiera, debutto in pubblico dell’associazione Smartcitizen. Il gruppo si è costituito l’anno scorso e finora ha avuto una vita limitata all’infosfera dei social network. Ma a dimostrazione che la democrazia 2.0  non basta a se stessa, Smartcitizen approda allo spazio concreto dell’incontro pubblico e sono così tanti quelli che hanno qualcosa da dire, che l’iniziativa prosegue domani nello Smartparty, alle 19 nel centro Abusuan, a Bari vecchia.

L’intenzione di chi ha dato vita a Smartcitizen è di elaborare e fornire progetti utili alla Smart city, condizione alla quale aspira anche la città di Bari, partecipando al bando europeo per i relativi finanziamenti. Pur senza grandi chance nella competizione, bisogna dirselo. Ma questa è una di quelle situazioni in cui davvero l’importante è partecipare, perché significa darsi comunque un orizzonte un po’ meno angusto e almeno desiderare di essere una «città intelligente». Si può tradurre così il termine Smart city, che fa riferimento ad un modello messo a punto nella Carta di Southampton, nel 2006. L’intelligenza di cui si parla è una intelligenza ibrida, al tempo stesso artificiale e naturale. Due sono i pilastri della Smart city: sviluppo delle tecnologie della informazione e delle comunicazione (Itc), da una parte, investimento sulle risorse umane e la creatività, dall’altra. continua a leggere

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