
L’incontro avvenuto lunedì mattina tra il sindaco con due assessori e i rappresentanti del collettivo che ha riaperto la ex caserma Rossani segna un passo avanti importante. Per tre motivi: 1) l’amministrazione comunale riconosce che l’azione autonoma e autogestita dei giovani e degli attivisti è mirata alla difesa di un bene pubblico e alla sua apertura alla città; 2) proprio a partire dall’esperienza che sta riempiendo di senso e di attività uno spazio pubblico finora negato ai cittadini si organizzerà il laboratorio di progettazione partecipata per la futura trasformazione dell’area; 3) gli otto ettari non saranno privatizzati, il project financig ipotizzato in passato è morto e sepolto e non un solo metrocubo in più sarà costruito a discapito del verde.