PIAZZA GRANDE di Nicola Signorile | 23_11_2016

view-0_5Corato attende la nuova vita di 13 piccoli edifici _ A De Napoli il concorso Belvedere

Le case minime di Corato hanno un futuro. Il concorso di idee bandito dal Consiglio nazionale degli architetti e dal ministero di Beni culturali è stato vinto da Mariangela De Napoli, alla guida di un gruppo in cui ritroviamo Francesca De Napoli (con la quale ha fondato cinque anni fa uno studio a Bari), Francesco Giardino e Annapaola De Gennaro. Il bando prevedeva che ogni gruppo partecipante annoverasse almeno un 35enne: loro hanno esagerato, la più «anziana» ha 36 anni. I progettisti, giovani se non giovanissimi, hanno battuto sulla linea di traguardo il ben più maturo ed esperto Massimo Alvisi (che peraltro giocava in casa) piazzatosi secondo con il suo gruppo.
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PIAZZA GRANDE di Nicola Signorile | 24_02_2016

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A-014Il superospedale moltiplica strade e divora il suolo _ Monopoli, protesta di Fai e Italia Nostra

Il nuovo ospedale da costruire a Lamalunga, contrada di Monopoli, non va giù a due delle più importanti associazioni impegnate nella difesa del paesaggio. L’archeologa Raffaella Cassano e l’urbanista Dino Borri hanno firmato rispettivamente per Italia Nostra e per il Fai una lettera aperta al presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, per chiedere che sia ripensata la scelta del luogo.

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PIAZZA GRANDE di Nicola Signorile | 10_02_2016

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Guido Cadorin, Le tabacchine, olio su tavola, 1920 (particolare)
Guido Cadorin, Le tabacchine, olio su tavola, 1920 (particolare)

Alla Manifattura un progetto dell’immateriale _ Concorso per il Cnr al Libertà

Portare la ricerca scientifica nel cuore del quartiere Libertà e al tempo stesso riutilizzare un immobile che è vuoto da decenni ed è assai malandato, nonostante sia un monumento, tutelato dalla Repubblica. La svolta per la ex Manifattura dei Tabacchi si chiama Consiglio Nazionale delle Ricerche: una sede per oltre 600 scienziati, da realizzare con un investimento di 33 milioni di euro. Questo il succo dell’accordo illustrato venerdì scorso e con il quale la Invimit Sgr (società di investimenti immobiliari, braccio operativo del Ministero dello Sviluppo economico nelle attività di dismissione del patrimonio demaniale) si fa carico della ristrutturazione, togliendo le castagne dal fuoco all’Università degli Studi. L’Ateneo aveva acquistato la metà della Manifattura per trasferirvi la facoltà di Scienze della Formazione che cresceva per numero di matricole e di insegnamenti, molti dei quali affidati a contratto o a supplenza. Ma sono stati gli stessi docenti gli avversari più tenaci del progetto, riluttanti all’idea di lasciare il borghese quartiere murattiano per il popolare Libertà, e per giunta in condominio con il mercato ortofrutticolo che occupa un’altra consistente porzione della fabbrica dismessa.

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PIAZZA GRANDE di Nicola Signorile | 11_02_2015

padiglione 14 bisRiuso urbano alla prova del Bonomo _ Gli sfrattati, il parco e i residenti

Gli sfrattati nell’ex ospedale militare Bonomo? Il solo annuncio ha preoccupato un gruppo di cittadini, in gran parte residenti di Carrassi. È lo stesso gruppo che si era coagulato un paio di anni fa alle prime ipotesi di una trasformazione del grande complesso edilizio in sede degli uffici giudiziari. Ipotesi subito tramontata perché giudicata inadeguata dalla Commissione di manutenzione presso la Corte di Appello.

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PIAZZA GRANDE di Nicola Signorile | 01_10_2014

padiglione 14 bis

Per il Bonomo appalto al ribasso e morti bianche _ L’ex ospedale verso il riuso

Ha solo 21 anni Umberto Di Cillo, manovale, quando precipita dall’impalcatura nel cantiere dell’ospedale militare Bonomo. Muore il giorno dopo, in seguito alla frattura della base cranica e della colonna cervicale, come informa la cronaca della Gazzetta il 7 febbraio 1935. La costruzione del Bonomo, dunque, è segnata da un gravissimo incidente sul lavoro: le indagini, rapidissime, non portano a nulla: «impossibile risalire e ricostruire le cause del sinistro», scrive l’assistente del Genio civile, Gaetano Spilotros in una comunicazione all’ingegnere capo del suo ufficio, l’ingegnere Domenico Minchilli, conservata all’Archivio di Stato. Ma è comunque possibile «accertare che l’Impresa, nell’esecuzione del detto lavoro aveva adottato tutti i provvedimenti e le cautele per garantire l’incolumità degli operai da lei dipendenti». Forse non proprio tutti, visto che un manovale ha perso la vita, ma il Genio civile esclude «nel modo più assoluto ogni responsabilità colposa da parte dell’impresa costruttrice».

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