Meglio restaurare che demolire nel regno dell’auto _ Pratica di «riuso» nel Murattiano
Se si è salvato, non è merito della Soprintendenza che ne ha serenamente ignorato il degrado prima e il restauro dopo. Eppure di motivi per assicurare la tutela di quell’edificio industriale all’interno del quartiere murattiano ce ne erano a bizzeffe.
Bari, veduta scenografica di Vincenzo Lapegna (1770)
Meno comunità e più luoghi comuni a Bari vecchia _ Borgo, Piano Urban e lungomare
Diciamolo: ci riesce meglio tutelare i luoghi comuni che non i luoghi della comunità. Il trasloco delle provvisorie fioriere antiterrorismo all’ingresso di piazza del Ferrarese e la pressoché concomitante scoperta dei danni arrecati, nella stessa piazza, ai resti archeologici della «Porta di mare» hanno riacceso l’intermittente interesse per la città vecchia, prigioniera di luoghi comuni duri a morire: il borgo, il lungomare fascista e il Piano Urban. Approssimazioni, equivoci, inganni.
Lido Nettuno progetto finale (Lopopolo e Dioguardi)
Lido Nettuno, un bombardiere a S. Francesco _ Il progetto irrealizzato di Marino Lopopolo
Un aereo adagiato sul pelo dell’acqua: è lo stabilimento balenare «Nettuno», sulla spiaggia di San Francesco all’Arena, a pochi metri dalla Fiera del Levante che ha aperto i suoi cancelli per la prima volta solo quattro anni prima. Il grande lido-aeroplano proposto dal concessionario, l’imprenditore Ficarra, non è mai riuscito a staccare le ali da terra, anzi dalla carta, cioè dai disegni dell’architetto. Al giorno d’oggi meno che mai sarebbe possibile realizzare un edificio del genere, sebbene a qualcuno piacerebbe assai, nonostante le linee-guida del piano delle coste e le regole urbanistiche.
una immagine del progetto vincitore di Gian Luigi Sylos Labini
Il lungomare nell’epoca dell’accumulo _ Delusi per l’assenza di Boeri
L’assenza si è notata. Scelto anche (ma non soltanto, è chiaro…) per dare lustro e un pizzico di glamour al concorso internazionale di idee per il lungomare di Bari vecchia, Stefano Boeri – «quello che raddrizza i boschi», come dicono a Milano – ha dato buca. Non c’era, lunedì scorso alla seduta pubblica della giuria che ha presieduto. Sicché la proclamazione del vincitore è toccata farla all’architetto Loredana Ficarelli, prorettore del Politecnico di Bari.
I cattivi consigli a chi inseguiva il sogno della casa _ Ci sarà una espansione «sovietica»?
Dice: su quei terreni noi dobbiamo costruire, perché è un diritto acquisito. E se volete cambiare il piano regolatore allora ci dovete risarcire. Questa teoria del valore eterno, irreversibile delle promesse del piano Quaroni la conoscono tutti e la raccontano tutti. Ma come stanno in effetti le cose? continua a leggere