PIAZZA GRANDE di Nicola Signorile | 08_02_2017

Bene comune, Assemblea nell’ex conservatorio S. Maria della Fede, a Napoli
Bene comune, Assemblea nell’ex conservatorio S. Maria della Fede, a Napoli

Con i «beni comuni» Renzo Piano rammenda periferie _ A confronto Marghera e la Rossani 

Renzo Piano si schiera dalla parte dei beni comuni e della partecipazione dal basso. Grazie al maestro-senatore abbiamo la possibilità di allontanare il sospetto che in questa rubrica si coltivi un pregiudizio contro le archistar. I grandi architetti non sono tali solo quando progettano i grattacieli ma anche e soprattutto quando contestano le convenzioni. Per esempio quella dei parcheggi, che proprio Renzo Piano rinunciò a realizzare nei sotterranei della Torre delle Poste, nel centro di Londra. Sua è la teoria del «rammendo delle periferie» e – nonostante l’aria un po’ gozzaniania – lo slogan ha conquistato tutti: tecnici, imprenditori e politici, i quali tuttavia hanno spesso frainteso prefigurando solo di lavori pubblici. 
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PIAZZA GRANDE di Nicola Signorile | 19_10_2016

All’incappucciato dell’edilizia fa gola la campagna _ E in Confindustria si discute di consumo di suolo e riuso urbano 

Martedì prossimo si terrà un workshop sul tema «Cultura delle città: sviluppo urbano e riutilizzo dell’esistente» nella sede di Confindustria Bari e Bat. «È necessario innovare il modo di concepire la città», dice l’architetto Beppe Fragasso, presidente dell’Ance che organizza l’incontro insieme al Club Cultura di Confindustria e al Consorzio Costellazione Apulia. «Questo processo – spiega Fragasso – coinvolge i cittadini, i politici, i tecnici che le pianificano, gli operatori economici che le realizzano e l’amministrazione pubblica che ne definisce le regole di implementazione. Obiettivo è attivare un confronto basato su casi operativi di successo, per trasformare la tutela del suolo in una opportunità di sviluppo».
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PIAZZA GRANDE di Nicola Signorile | 06_07_2016

 

Palagiustizia al Libertà (foto Mara Dani)

Procure e tribunali a tutta birra si va via dal Libertà _ Urbanistica per il «branco»

È improbabile che il comitato per l’ordine pubblico si occupi del caso della donna circondata da un branco di ragazzini e scaraventata per terra, in via Ravanas, mentre passeggiava con il cagnolino. Questo genere di violenza ha un rapporto con la criminalità organizzata solo per i sociologi, che riescono a trovare legami insospettati fra i fenomeni metropolitani. Oppure, quando non si perdono nei non-luoghi, per gli antropologi. Non per i professionisti della sicurezza, che fanno gesuitiche differenze tra emergenza «reale» e insicurezza «percepita» e hanno sempre una statistica a supporto.

Ciò nonostante, la libertà di ogni cittadino che vuole camminare per strada senza pericolo rimane una faccenda che riguarda le istituzioni, indipendentemente dal giudizio criminologico.

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PIAZZA GRANDE di Nicola Signorile | 13_04_2016

Un po’ più in là il lungomare si sposta per il parco  _ Porto e Castello, oggi l’intesa

 

Si incontrano negli uffici del Comune, questa mattina, i tecnici dell’Autorità portuale, quelli delle Ripartizioni Urbanistica e Lavori pubblici e i rappresentanti del comitato Parco del Castello per definire lo spostamento di un tratto del lungomare all’interno dell’area portuale. Sono passati sei mesi dall’ultima riunione nella quale il commissario dell’Autorità portuale, Francesco Mariani, e il segretario generale, l’ingegner Mario Mega, annunciarono la volontà di fare propria la proposta di deviazione di corso De Tullio, avanzata dal comitato popolare in modo da gettare le basi per la creazione del parco del castello, che comprenderà anche la banchina di Santa Chiara. I vertici del porto hanno già elaborato da tempo un progetto che, per quel che è dato sapere, non si discosta molto da quello offerto dal comitato e che trasferisce all’interno dell’area portuale il parcheggio per i residenti di Bari vecchia.

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PIAZZA GRANDE di Nicola Signorile | 03_02_2016

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Riccardo Tota | paesaggio barese

«Ora vi dico chi ha fatto di Bari una città ignobile» _ Il Piano regolatore, ieri e oggi

«Chi parla del piano regolatore? Gli ingegneri, gli architetti: cioè i tecnici che hanno interessi di tipo professionale; i proprietari di terreni e di case e le imprese interessate alle costruzioni; ognuno di loro da una angolazione diversa, per alcuni positiva, per altri negativa. Però non abbiamo la reale voce di tutti i cittadini». Queste parole, che reclamano una urbanistica partecipata, e dunque risuonano attualissime, sono state pronunciate oltre quarant’anni fa.

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