PIAZZA GRANDE di Nicola Signorile | 13_04_2016

Un po’ più in là il lungomare si sposta per il parco  _ Porto e Castello, oggi l’intesa

 

Si incontrano negli uffici del Comune, questa mattina, i tecnici dell’Autorità portuale, quelli delle Ripartizioni Urbanistica e Lavori pubblici e i rappresentanti del comitato Parco del Castello per definire lo spostamento di un tratto del lungomare all’interno dell’area portuale. Sono passati sei mesi dall’ultima riunione nella quale il commissario dell’Autorità portuale, Francesco Mariani, e il segretario generale, l’ingegner Mario Mega, annunciarono la volontà di fare propria la proposta di deviazione di corso De Tullio, avanzata dal comitato popolare in modo da gettare le basi per la creazione del parco del castello, che comprenderà anche la banchina di Santa Chiara. I vertici del porto hanno già elaborato da tempo un progetto che, per quel che è dato sapere, non si discosta molto da quello offerto dal comitato e che trasferisce all’interno dell’area portuale il parcheggio per i residenti di Bari vecchia.

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PIAZZA GRANDE di Nicola Signorile | 03_02_2016

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Riccardo Tota | paesaggio barese

«Ora vi dico chi ha fatto di Bari una città ignobile» _ Il Piano regolatore, ieri e oggi

«Chi parla del piano regolatore? Gli ingegneri, gli architetti: cioè i tecnici che hanno interessi di tipo professionale; i proprietari di terreni e di case e le imprese interessate alle costruzioni; ognuno di loro da una angolazione diversa, per alcuni positiva, per altri negativa. Però non abbiamo la reale voce di tutti i cittadini». Queste parole, che reclamano una urbanistica partecipata, e dunque risuonano attualissime, sono state pronunciate oltre quarant’anni fa.

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PIAZZA GRANDE di Nicola Signorile | 27_01_2016

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Villaggio Trieste e nuovi profughi. La storia fa il bis _ Gli immigrati e la città ostile

«La popolazione barese era incattivita. Ce l’avevano con noi perché avevamo il diritto alla casa e al posto di lavoro. Ma non volevamo togliere niente a nessuno», ricorda Giorgio Pasquale Germinario. «Abbiamo sofferto le pene dell’Inferno. Prima la guerra, poi l’esodo. Le nostre sono cicatrici che non si rimarginano». Nella parole del signor Germinario c’è tutta l’amarezza della condizione del profugo. Un profugo in patria, come erano gli italiani scacciati dall’Istria, dalla Dalmazia, dalla Grecia e dalle ex colonie africane alla fine della Seconda Guerra Mondiale.

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PIAZZA GRANDE di Nicola Signorile | 10_06_2015

palazzo Picos_2 | Bari (foto A. Muciaccia)

Libertà, nel caos c’è la regola per ricostruire _ Un’opera di Netti in via Crispi

C’è un palazzo, nel quartiere Libertà, che non passa certo inosservato con quel telaio di travi e pilastri dipinte di blu che si stacca con energia dal fondo color sabbia. Il palazzo è in via Crispi 142-143, lì dove c’era prima un basso edificio degli ultimi anni Quaranta, una costruzione di nessun valore stretta fra due alti edifici degli anni Settanta.
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PIAZZA GRANDE di Nicola Signorile | 06_05_2015

L’espansione di Japigia negli anni sessanta. In primo piano il sacrario, inaugurato nel 1967

Demolire la città e ricostruirla. La scelta mancata _ Benevolo e Piccinato, dopo mezzo secolo

“Se si vorrà fare la città del futuro si dovrà abolire la proprietà privata dei suoli”: è il mite Leonardo Benevolo che indica la strada per risolvere la crisi della vita urbana in Italia. Parole ancora più sorprendenti, quelle del noto architetto e urbanista, se si considera che risalgono a quasi mezzo secolo fa. Benevolo risponde alle domande del giornalista della Gazzetta Ugo Apollonio, nell’ambito di una inchiesta sul tema “Come vivremo nel Duemila”.

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