PIAZZA GRANDE di Nicola Signorile | 25_10_2017

Diecimila alberi, una foglia di fico sulla miseria _ Solo la foresta salva la città

Diecimila alberi e dieci parchi: l’obiettivo fissato per Bari dal sindaco Decaro può sembrare ambizioso e invece è l’ammissione di una sconfitta perché, per entrare nel consesso delle comunità progredite, Bari dovrebbe dotarsi – immediatamente – di almeno 30mila alberi. Certo, si sopporta una pesante eredità: indimenticabile il consigliere comunale Scaramuzzi che a Palazzo di Città, la sera del 16 dicembre 1949, pronunciò queste parole: «Gli alberi di corso Cavour servono solo a nascondere le belle insegne dei negozi e a favorire una moltiplicazione di insetti, e quelli di via Putignani vengono lasciati crescere soltanto perché la sostituzione di alcuni di essi ormai rinsecchiti costa più dell’estirpamento di tutti gli altri e del relativo ripristino del marciapiede».
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PIAZZA GRANDE di Nicola Signorile | 01_07_2015

Il cantiere della sede del genio civile

La soprintendenza sotto inchiesta? Un bene e un male _ Il Castello e il Genio civile.


Non è una bella notizia che la Soprintendenza ai beni architettonici e del paesaggio di Bari sia sotto inchiesta. Ma, al tempo stesso, è una notizia confortante. Cerchiamo di spiegare quel che appare un paradosso. La notizia, pubblicata ieri dalla «Gazzetta», è che il giudice per le indagini preliminari ha concesso alla Procura una proroga delle indagini sull’ipotesi – al momento – di concorso in abuso di ufficio. Indagati – si apprende dal provvedimento del giudice – sono tre architetti: l’ex direttore regionale per la Puglia dei Beni culturali, Ruggero Martines, l’ex soprintendente Nunzio Tomaiuoli e la funzionaria Emilia Pellegrino.
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PIAZZA GRANDE di Nicola Signorile | 17_06_2015

margheritaMercato del pesce, il ritorno del «killer» Urban _ Ma è intesa sul Parco del castello 


Il verde desiderato a Bari vecchia entra nel regno della realtà. La giunta comunale ha approvato nei giorni scorsi lo schema di protocollo di intesa con il Comitato Parco del Castello per «l’avvio di attività volte alla valorizzazione paesaggistica e alla riqualificazione urbana» dell’area compresa tra Santa Chiara, il porto e, appunto, il Castello normanno-svevo.
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PIAZZA GRANDE di Nicola Signorile | 03_06_2015

Lungomare, una tavola del Piano urbanistico generale (2013)

Città sotto esame «Un massacro ma è necessario» _ Nuovi indirizzi al piano urbanistico

«Sarà un massacro necessario». Sottoporre la bozza del futuro Piano urbanistico generale alla «partecipazione popolare» – dice l’assessore comunale Carla Tedesco – sarà forse rischioso, certamente impegnativo. Ma sottoporre una idea di città degli anni a venire alla discussione con i cittadini prima che la bozza sia esaminata in Consiglio comunale, è tutt’altro che «un’ingenuità», come sostiene invece il consigliere di opposizione Domenico Di Paola.
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PIAZZA GRANDE di Nicola Signorile | 12_11_2014

Il molo Sant'Antonio
Il molo Sant’Antonio (Fonte foto: http://www.pugliaevents.it/)  

Vanno sul mare per vedere e farsi vedere _ Lavori ai moli S. Antonio e S. Nicola

Dureranno un anno i lavori di manutenzione dei due moli del Porto vecchio: il molo S. Antonio e il più piccolo molo S. Nicola. Il Comune spenderà 290mila euro di soldi propri, a fronte di un finanziamento europeo di un milione circa di euro. La decisione presa nella giunta dello scorso 6 novembre capita nel mezzo del dibattito che si è riacceso sul rapporto tra la città vecchia e il porto, che è cosa ben più concreta della retorica del legame tra la città e il mare. Il dibattito non è nuovo, anche perché la questione non è mai stata affrontata di petto. Non citiamo ancora una volta Ludovico Quaroni impegnato per il Piano regolatore nel braccio di ferro con le autorità del porto e del ministero da cui uscì sconfitto mezzo secolo fa. Ma senza andare troppo in là nei ricordi possiamo chiamare a testimone l’architetto comunale Davide Cusatelli per il quale il luogo in cui “si evidenzia la segregazione e separazione funzionale pur nella contiguità fisica, è quell’area del nucleo antico a contatto con il porto e il fronte mare”. Cusatelli sa come vanno queste cose, a Bari almeno. E allora fa il decostruzionista alla francese e spiega: “Una completa permeabilità e sovrapposizione è funzionalmente e fisicamente impossibile, il problema è verificare se in alcune zone di passaggio, di frangia, nelle lacerazioni, nei bordi sia possibile una riconfigurazione urbana, intrecciando, facendone trama, riconversioni funzionali di manufatti preesistenti, edifici monumentali, nuove strutture di servizio per il porto e per la città”.
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