Oltre il borgo Murattiano. Tutela del Moderno e trasformazione della città.

Venerdì 11 maggio 2018, presso il Museo civico di Bari, alle ore 18.30, si terrà un incontro pubblico dal titolo Oltre il borgo Murattiano. Tutela del Moderno e trasformazione della città

Mauro Galantino (architetto e professore presso l’Università IUAV di Venezia) e Luigi La Rocca (Soprintendente Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Bari) ne discutono con l’autore del libro Goodbye Murat. Modera Nino Greco (Presidente dell’Archeoclub di Bari)

Ciò che la storia del Novecento barese esprime, compresa la fase di transizione ottocentesca umbertina, è un duplice disagio, verso la maglia fondativa e al tempo stesso verso un’ideale rifondazione del borgo effettuata dall’architettura moderna”

[dalla prefazione di Mauro Galantino a Goodbye Murat]
 

PIAZZA GRANDE di Nicola Signorile | 01_06_2016

 

Via Sparano, 1940
Via Sparano, 1940

In via Sparano un cannocchiale senza fondale _ Le palme, i negozi e gli urbanisti

«Gli alberi di corso Cavour servono solo a nascondere le belle insegne dei negozi e a favorire una moltiplicazione di insetti, e quelli di via Putignani vengono lasciati crescere soltanto perché la sostituzione di alcuni di essi ormai rinsecchiti costa più dell’espiantamento di tutti gli altri e del relativo ripristino del marciapiede». Le parole del professor Donato Scaramuzzi, famoso agronomo e consigliere comunale risuonano ancora nell’aula di Palazzo di città. È il 1949 e il sarcasmo di Scaramuzzi dà voce ad una parte non insignificante della città, la stessa che avrebbe sostenuto di lì a poco l’approvazione del piano regolatore di Piacentini e Calza Bini, padre di tutte le speculazioni. Scaramuzzi dà voce ad un ceto bottegaio che odia a tal punto le querce di corso Cavour da volerle morte: e qualcuno davvero fu sorpreso dai vigili urbani mentre le innaffiava con l’acido muriatico, sperando che seccassero una volta per tutte.

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PIAZZA GRANDE di Nicola Signorile | 23_12_2015

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Vittorio Chiaia e Massimo Napolitano
Vittorio Chiaia e Massimo Napolitano

Il Moderno finisce in discarica _ Dimenticare Chiaia & Napolitano

L’architettura di Chiaia & Napolitano va al macero. L’amara scoperta l’ha fatta Antonella Calderazzi, docente del Politecnico, curatrice della mostra «Costruire il Moderno» e allestita nel 2010 all’Archivio di Stato: i diciotto pannelli di grande formato che illustravano l’intera attività dei due architetti non si trovano più. Secondo accordi con i rettori del Politecnico e dell’Università, dovevano essere esposti in modo definitivo nello Student Center, nel Rettorato di via Amendola e nel palazzo ex Enel di via Crisanzio. Nel frattempo, erano conservati in un locale attiguo alla biblioteca dell’istituto di Disegno, nel complesso Scianatico, ma ora lì c’è il laboratorio di una azienda privata, la divisione Avio della General Electric, che il Politecnico ospita per una collaborazione. E quel che c’era dentro sarebbe  finito in discarica. Ma nemmeno di questo si può essere certi, perché gli uffici non sanno cosa rispondere e chiederanno lumi all’impresa incaricata dello sgombero.

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PIAZZA GRANDE di Nicola Signorile | 23_09_2015

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Teatro Margherita, nuovo arsenico e vecchi merletti _ Nasce il «Polo contemporaneo»

«Non è meglio abbatterlo?». Ogni volta che si torna a parlare del teatro Margherita e del suo restauro c’è qualcuno che lancia la proposta della demolizione, magari con l’aria di aver avuto un’idea originale. In effetti il teatro galleggiate avrebbe dovuto scomparire già diverse volte, almeno fino a quando non è stato vincolato dallo Stato come bene culturale, esattamente il 9 gennaio 1981, data del decreto ministeriale. Una decisione che fece andare su tutte le furie Ludovico Quaroni, maturata proprio  mentre l’architetto romano lavorava al piano regolatore di Bari.

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PIAZZA GRANDE di Nicola Signorile | 20_05_2015

Via Roberto da BariLo spazio pubblico è una città tutta da mangiare _ La «Primavera mediterranea»

La «Primavera mediterranea» che si è conclusa domenica scorsa ha portato nella via Argiro pedonalizzata (ma solo per isolati!) le installazioni temporanee di giardinieri e vivaisti, il più delle volte spalleggiati da architetti. Come Tommaso Nasti che ha curato l’allestimento di «Esecuzione verde», puntando  sull’orto urbano: declinazione radicale del tema di questa quarta edizione della rassegna curata da Nuccia Rossiello e cioè quello del «Giardino edibile», in cui ortaggi e frutta di stagione si mescolano con fori e piante.
Buon successo di pubblico, che fa leva sulla nostalgia sempre efficace dei giardini perduti del centro murattiano, quegli spazi verdi conclusi in ciascun isolato finché furono efficaci le rigide regole edilizie degli «statuti murattiani».

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