PIAZZA GRANDE di Nicola Signorile | 01_06_2016

 

Via Sparano, 1940
Via Sparano, 1940

In via Sparano un cannocchiale senza fondale _ Le palme, i negozi e gli urbanisti

«Gli alberi di corso Cavour servono solo a nascondere le belle insegne dei negozi e a favorire una moltiplicazione di insetti, e quelli di via Putignani vengono lasciati crescere soltanto perché la sostituzione di alcuni di essi ormai rinsecchiti costa più dell’espiantamento di tutti gli altri e del relativo ripristino del marciapiede». Le parole del professor Donato Scaramuzzi, famoso agronomo e consigliere comunale risuonano ancora nell’aula di Palazzo di città. È il 1949 e il sarcasmo di Scaramuzzi dà voce ad una parte non insignificante della città, la stessa che avrebbe sostenuto di lì a poco l’approvazione del piano regolatore di Piacentini e Calza Bini, padre di tutte le speculazioni. Scaramuzzi dà voce ad un ceto bottegaio che odia a tal punto le querce di corso Cavour da volerle morte: e qualcuno davvero fu sorpreso dai vigili urbani mentre le innaffiava con l’acido muriatico, sperando che seccassero una volta per tutte.

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PIAZZA GRANDE di Nicola Signorile | 28_10_2015

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palazzo Andidero | foto di Linda Signorile

Segnali per i turisti a Bari vecchia: tutto dà di antico _ Una gara per “sponsor tecnici”  

Bari vecchia, ultimo atto. Ora ci provano con la segnaletica turistica e quella che a prima vista sembra una lodevole iniziativa, sotto sotto nasconde la sua vera mira: portare a compimento la «gentrification» del centro storico, iniziata tanti anni fa con il piano Urban. Noi non faremo  la figuraccia di Elisabetta Canalis al cospetto di Roberto De Niro al festival di Sanremo del 2011 e perciò che cosa sia la «gentrification» ce lo facciamo spiegare in due parole da Sharon Zukin, sociologa urbana newyorkese: «Si tratta di una violenta rivoluzione supportata, e talvolta persino condotta, dallo Stato che allontana le  persone dalle proprie case, obbliga i commercianti a  chiudere i propri negozi e “ripulisce” il centro a favore di marchi culturali, globali ed egemonici».

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PIAZZA GRANDE di Nicola Signorile | 24_06_2015

Odile Decq, Museo Macro di Roma
Odile Decq, Museo Macro di Roma

Quartiere Ipocrisia dove la storia la fa lo smemorato _ Gli edili e il riuso urbano


La rigenerazione urbana non è un’opzione. È un obbligo. Una prospettiva senza alternative di cui sono finalmente convinti anche gli imprenditori edili. O almeno la parte più colta e avanzata di loro. La settimana scorsa si è tenuto a Bari un convegno nazionale promosso dall’Ance (l’associazione degli edili) e dalla Scuola di Ingegneria e Architettura. Il tema era, appunto: la rigenerazione urbana nel mezzogiorno d’Italia, con casi di studio come quello di Taranto (Rione Tamburi e città vecchia) e quello di Napoli (i quartieri orientali) e, a confronto lontano, Toronto e Milano.
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PIAZZA GRANDE di Nicola Signorile | 11_03_2015

Coraggio moderno nel Murattiano senza qualità _ Il restauro «spontaneo» di Palazzo Miceli

È molto di più di una coincidenza se il Palazzo Miceli in via Roberto da Bari viene restaurato proprio quando quella strada inizia ad essere pedonalizzata. È un segno della metamorfosi che sta subendo il quartiere murattiano, finalmente abbandonando la «retorica del Murattiano» per affrontare una analisi critica dell’edilizia che nel dopoguerra ha cancellato gran parte del borgo fondato da Giuseppe Gimma. Un fenomeno urbanistico di dimensioni gigantesche, che in realtà aveva la sua origine nelle numerose sostituzioni e sopraelevazioni avviate già negli anni Venti e Trenta e oggi – ecco la retorica – paradossalmente assimilate nel comune sentire all’autentico Murattiano: valgano per tutti gli esempi di palazzo Mincuzzi o del complesso che racchiude la chiesa di San Ferdinando. Un fenomeno, quello degli anni Sessanta e Settanta, che è stato caratterizzato da una gran massa di ignobile edilizia speculativa, ma in cui pure sono emerse occasioni di eccellente architettura, per mano di maestri come Vito Sangirardi, Dino Pezzuto, Tonino Cirielli e la coppia Chiaia&Napolitano.

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PIAZZA GRANDE di Nicola Signorile | 08_01_2014

libertà
Uno scorcio del quartiere Libertà
A Libertà, Murat e Madonnella ruspe al guinzaglio _ Centinaia di edifici “non sostituibili”

Sono centinaia gli edifici che non si possono più buttar giù, nel centro di Bari. Il Comune ha finalmente completato la ricognizione, identificazione e schedatura di ciò che bisogna ad ogni costo salvare dalla furia demolitrice che ogni città teme ma di cui al tempo stesso non può fare a meno.

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