L’Esercito ha ceduto al Comune un suolo che si era conservato nella ex Caserma Rossani, insieme a una dozzina di appartamenti. Serve ad aprire un accesso diretto da via Giulio Petroni al futuro parco urbano. L’accordo è stato annunciato con soddisfazione dall’assessore ai Lavori Pubblici, Giuseppe Galasso: «Si tratta di un obiettivo fortemente voluto dall’amministrazione comunale», ha detto. Nessun riconoscimento a chi questa opportunità l’ha creata.
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PIAZZA GRANDE di Nicola Signorile | 21_12_2016

Zombie-parking resuscitano nella Rossani _ Rinnegato il «bosco urbano»
«La festa è finita». E tutto tornerà come prima, nella ex Caserma Rossani, dopo quasi tre anni. Così come nel romanzo omonimo di Lidia Ravera l’operaio Angelo s’era lasciato convincere dall’intellettuale Carlo che un altro mondo era possibile e che tutto sarebbe cambiato – nella musica come in fabbrica – per accorgersi che invece dopo la «festa» ogni cosa è ritornata uguale a prima, allo stesso modo che si era illuso di poter veder nascere dai ruderi della Rossani il più grande parco urbano deve rassegnarsi alla prospettiva di un parcheggio interrato.
PIAZZA GRANDE di Nicola Signorile | 02_11_2016
Un rigurgito di orgoglio nella «Nuvola» _ Fuksas a Roma, esempio per Bari
C’è stata, finalmente, la inaugurazione della «Nuvola» di Massimiliano e Doriana Fuksas, vivacizzata dalle contestazioni al sindaco di Roma, Virginia Raggi, che si era permessa di ricordare anche le gravi ombre che hanno accompagnato sedici anni di progettazione e dieci anni di cantiere all’Eur. Un moto di insofferenza è salito dalla platea affollata di politici, manager e tanti architetti, invitati da tutt’Italia e da mezzo mondo. Un rigurgito d’orgoglio di categoria che ha avuto la meglio sulla invidia professionale (per dirla con il critico Luigi Prestinenza Puglisi).
PIAZZA GRANDE di Nicola Signorile | 17_02_2016

Public Library alla Rossani col fiato sospeso _ Il progetto, i consulenti e l’archistar
Restiamo col fiato sospeso: come sarà la biblioteca regionale nel parco Rossani? È una buona notizia che il progetto definitivo per un’opera da una decina di milioni di euro sia stato approvato e che vada ora in gara. L’impresa che si aggiudicherà i lavori dovrà anche occuparsi della progettazione esecutiva, seguendo una procedura che non è favorevole all’architettura: si dà per «normale» che il progetto approvato da una giuria pubblica possa essere «migliorato» da un progettista diverso da quello iniziale e scelto dall’impresa. Alla fine, dell’opera di architettura rimarrà una paternità evanescente. È il problema della autorialità e della sua crisi, alla quale riescono talvolta a resistere solo le archistar.
PIAZZA GRANDE di Nicola Signorile | 06_01_2016

Piano regolatore, la partita è ancora aperta _ Chi verrà dopo Bruno Gabrielli?
Un anno passa in fretta, quindi è meglio preoccuparsi subito delle cose lasciate in sospeso dall’anno appena trascorso. Per esempio, la questione del Pug, cioè il nuovo Piano urbanistico di Bari.
Nonostante qualcuno sia convinto che con la consegna, lo scorso febbraio, delle bozze del Pug il lavoro dei tecnici sia concluso ed ora la palla sia nelle mani dei politici che devono approvarle, le cose non stanno affatto così. Le bozze sono, appunto, bozze e rappresentano una visione «tecnica» che per quanto orientata e condizionata dal Dpp (il Documento programmatico preliminare approvato nel 2011) necessita di una piena condivisione da parte della amministrazione comunale.