PIAZZA GRANDE di Nicola Signorile | 08_02_2017

Bene comune, Assemblea nell’ex conservatorio S. Maria della Fede, a Napoli
Bene comune, Assemblea nell’ex conservatorio S. Maria della Fede, a Napoli

Con i «beni comuni» Renzo Piano rammenda periferie _ A confronto Marghera e la Rossani 

Renzo Piano si schiera dalla parte dei beni comuni e della partecipazione dal basso. Grazie al maestro-senatore abbiamo la possibilità di allontanare il sospetto che in questa rubrica si coltivi un pregiudizio contro le archistar. I grandi architetti non sono tali solo quando progettano i grattacieli ma anche e soprattutto quando contestano le convenzioni. Per esempio quella dei parcheggi, che proprio Renzo Piano rinunciò a realizzare nei sotterranei della Torre delle Poste, nel centro di Londra. Sua è la teoria del «rammendo delle periferie» e – nonostante l’aria un po’ gozzaniania – lo slogan ha conquistato tutti: tecnici, imprenditori e politici, i quali tuttavia hanno spesso frainteso prefigurando solo di lavori pubblici. 
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PIAZZA GRANDE di Nicola Signorile | 21_12_2016

Il sindaco Decaro alla prima assemblea occupazione Rossani febbraio 2014
Il sindaco Decaro alla prima assemblea dell’occupazione della ex caserma Rossani (febbraio 2014)

Zombie-parking resuscitano nella Rossani _ Rinnegato il «bosco urbano»

«La festa è finita». E tutto tornerà come prima, nella ex Caserma Rossani, dopo quasi tre anni. Così come nel romanzo omonimo di Lidia Ravera l’operaio Angelo s’era lasciato convincere dall’intellettuale Carlo che un altro mondo era possibile e che tutto sarebbe cambiato – nella musica come in fabbrica – per accorgersi che invece  dopo la «festa» ogni cosa è ritornata uguale a prima, allo stesso modo che si era illuso di poter veder nascere dai ruderi della Rossani il più grande parco urbano deve rassegnarsi alla prospettiva di un parcheggio interrato.

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PIAZZA GRANDE di Nicola Signorile | 07_01_2015

Microsoft Word - juliancorrezioniL’aura dell’artista e il populismo degli skateboard _ Rossani, carte bollate e partecipazione 

«La progettazione partecipata è populismo! Mentre nel Laboratorio si discute sul futuro della Rossani al Comune è un viavai di geometroni e di carte bollate per un appalto da mezzo milione per un banale giardinetto. E allora, non sono meglio le palme di Fuksas che l’erba cipollina dell’orto urbano?». Bella domanda, quella che ci rivolge un architetto barese, colto e stimato. Lui ha appena rinunciato («meglio tenersi alla larga», dice) a collaborare con una impresa che partecipa alla gara per l’appalto integrato bandita dal Comune lo scorso 12 novembre. E che scade proprio oggi, mentre torna a riunirsi dopo la pausa natalizia il laboratorio di progettazione partecipata. Nell’ultima riunione il caso era venuto a galla: che senso ha – si è detto – questo pezzo di giardino (progettato dall’architetto comunale Gaetano Murgolo e dal geometra Michele Vomero, con la collaborazione di Erminia Traversa per il verde) mentre qui si va affermando la volontà di un nuovo approccio alla progettazione di spazi vegetali nella città, sulla linea del «Terzo Paesaggio» di Gilles Clément?

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PIAZZA GRANDE di Nicola Signorile | 10_12_2014

gas works park
Seattle, Gas Works Park

Caserma Rossani resistenze vegetali e convitati di pietra _ Paesaggi riciclati l’esempio di Seattle

Fra i grattacieli di Seattle, negli Stati Uniti, c’è un parco urbano, grande otto ettari. Proprio quanto l’ex Caserma Rossani. Prima di diventare un parco urbano, era un’area abbandonata da 13 anni, proprio come la Rossani. Ed era anche inquinata, perché lì prima c’era un gazometro. All’inizio i cittadini che avevano vissuto all’ombra dei serbatoi velenosi volevano dimenticare, volevano che gli impianti arrugginiti fossero rasi al suolo, poi una bella colata di cemento e la costruzione di impianti sportivi e centri commerciali. Fu un architetto del paesaggio, Richard Haag, incaricato di esaminare il terreno, ad avere l’idea di farne un parco urbano e a coltivare questa idea con una campagna educativa durata due anni. Certo, il fatto che il proprietario dell’area avrebbe risparmiato 100mila dollari era un buon argomento, ma il vero propulsore del progetto fu un ufficio di ricerca aperto al pubblico e la convinzione che si potesse riciclare il paesaggio e che la natura potesse rigenerarsi da sé con un programma a basso costo e a bassa tecnologia. Un’associazione di cittadini, costituita nel 1995, cioè vent’anni dopo la realizzazione del Gas Works Park, ne ha impedito la privatizzazione e ha ottenuto dallo Stato di Washington la qualifica di «Historic Landmark Preservation», cioè un vincolo storico-paesaggistico.

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PIAZZA GRANDE di Nicola Signorile | 03_12_2014

decaro skateLe palme di Fuksas vanno a duello con il bosco urbano _ Ecco le scelte nella ex caserma 

Chi ha visto il progetto preliminare per il parco della ex caserma Rossani che l’architetto Massimiliano Fuksas ha consegnato al Comune giura sul proprio onore di aver visto le palme. Non ci fosse bastata le lezione della «Miami-way» di Simeone Di Cagno Abbrescia e della «costumbre barcellonese» del lungomare di Bohigas a Mola! Non ci avesse insegnato nulla la distruttiva epidemia del punteruolo rosso!

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