Ieri mattina ci ha lasciato Edoardo Salzano, per tutti Eddy, urbanista, studioso della città, intellettuale e politico.
Noi della redazione di <Occhi sulla cultura> lo vogliamo ricordare con le parole di due suoi amici e colleghi, Paolo Berdini e Vezio De Lucia, apparse oggi su il Manifesto.
Nella foto, gazebo in piazza Arringo ad Ascoli (Labolognese)
Sempre più spesso, per far vivere il centro storico delle nostre città si punta tutto sulla movida, sul villaggio di Babbo Natale, finanche sui dehors, una vera e propria bestemmia per chi davvero avesse a cuore le sorti della città, alla rincorsa di un’idea di modernità raccogliticcia e di una crescita qualunque, all’inseguimento di un facile quanto populistico sviluppo turistico.
Piano regolatore, la partita è ancora aperta _ Chi verrà dopo Bruno Gabrielli?
Un anno passa in fretta, quindi è meglio preoccuparsi subito delle cose lasciate in sospeso dall’anno appena trascorso. Per esempio, la questione del Pug, cioè il nuovo Piano urbanistico di Bari.
Nonostante qualcuno sia convinto che con la consegna, lo scorso febbraio, delle bozze del Pug il lavoro dei tecnici sia concluso ed ora la palla sia nelle mani dei politici che devono approvarle, le cose non stanno affatto così. Le bozze sono, appunto, bozze e rappresentano una visione «tecnica» che per quanto orientata e condizionata dal Dpp (il Documento programmatico preliminare approvato nel 2011) necessita di una piena condivisione da parte della amministrazione comunale.
Il territorio urbanizzato fagocita suolo libero (foto Roberta Signorile)
Come spesso accade con il Parlamento italiano, alla fine la montagna potrebbe partorire il più classico dei topolini: la tanto attesa ed invocata legge in tema di contenimento del consumo di suolo rischia, infine, di tradursi nel solito specchietto per allodole. continua a leggere
In corte d’assise, Francesco Netti (olio su tela 95,5 x 181,5 Pinacoteca Provinciale di Bari)
Sotto processo la Cittadella dieci anni dopo _ Palagiustizia alla Corte europea
A giorni la Corte di giustizia di Lussemburgo fisserà l’udienza per discutere sulla procedura di infrazione avviata dalla Commissione europea e decidere se condannare la Repubblica italiana: secondo Bruxelles l’Italia ha violato il principio della libera concorrenza negli appalti pubblici e quindi le regole della direttiva 93/37/CE. Dunque è passato inutilmente il termine del 20 agosto, entro cui le autorità italiane dovevano conformarsi al parere motivato della Commissione. continua a leggere