I baresi divorano i campi: dimezzato lo spazio agricolo.

Il territorio urbanizzato fagocita suolo libero (foto Roberta Signorile)
Il territorio urbanizzato fagocita suolo libero (foto Roberta Signorile)

I baresi divorano i campi: dimezzato lo spazio agricolo _ La corsa del cemento e dell’asfalto aumenta ogni anno dell’8,6%

Il cemento avanza a passi da gigante. La campagna sta per scomparire. Bari ha perduto quasi la metà del proprio suolo agricolo e il fenomeno sembra non avere freni. Sono scomparsi, inghiottiti da case, strade e centri commerciali (le fabbriche non si costruiscono più), 49 chilometri quadrati del territorio comunale, il suolo consumato è ormai al 42,1% e l’incremento annuale è di 8,6%.

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PIAZZA GRANDE di Nicola Signorile | 08_11_2017

Cantiere del nuovo parco urbano di Japigia

La città sommersa nella illusione di boschi d’asfalto _ Una ricerca di Antonio Leone

Basta un’ora di pioggia e la città va in tilt. Come è accaduto lunedì, quando la rotatoria di San Marcello e la pista ciclopedonale di via Re David – appena realizzate – hanno subito il loro battesimo dell’acqua. Comprendiamo l’imbarazzo dell’assessore ai Lavori pubblici, Giuseppe Galasso, che di mestiere fa l’ingegnere stradale: come si fa a difendere l’indifendibile? Certo, la situazione della fognatura a Bari, con la confusione di acque bianche e acque nere è un problema antico e chiama in causa responsabilità tecniche e politiche lontane. Ma forse è meglio non dirlo troppo in giro: potremmo finire per essere commissariati dall’Oms e dall’Unesco. E in ogni caso l’incredibile del sottosuolo era già noto quando sono state progettate pista e rotatoria: se ne è tenuto conto?
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PIAZZA GRANDE di Nicola Signorile | 15_03_2017

La Sirenetta a mare progetto degli architetti Chiaia e Napolitano 1957_1960

Mare di Levante prigioniero del passato ostile _ Parco urbano o lottizzazioni?

Sempre alla ribalta il futuro della costa di Levante. Progetti, studi e convegni si rincorrono e tutti insieme tentano il sorpasso, per arrivare al traguardo prima del nuovo piano urbanistico generale. Per mettere l’Amministrazione comunale e i suoi tecnici di fronte al fatto compiuto, secondo una strategia che fu già messa in atto con successo ai tempi del piano Quaroni.
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PIAZZA GRANDE di Nicola Signorile | 11_01_2017

Leonardo Benevolo
Leonardo Benevolo

La fine della città è credere nella città infinita _ Benevolo: a dieta i piani urbanistici

Bari era una città cara a Leonardo Benevolo, l’architetto e urbanista scomparso il giorno dell’Epifania, all’età di 93 anni. Non che siano rimaste tracce del suo lavoro, qui, ma barese era la casa editrice che nel 1960 diede  alle stampe la sua «Storia dell’architettura moderna».  Fu Carlo Chiarini a consigliare Vito Laterza di pubblicare quello che sarebbe diventato un testo fondamentale per la cultura tecnica del Novecento. Un libro osteggiato dalle baronie accademiche, come il suo autore: in quello stesso anno Benevolo fu bocciato al concorso per professore ordinario. Vinse solo al quarto tentativo e prese la cattedra a Palermo ma nel ‘76 andò via dall’università, sbattendo la porta. Lui che si era laureato a Roma e che a 33 anni già insegnava nello stesso ateneo.
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PIAZZA GRANDE di Nicola Signorile | 14_12_2016

Progettare la costa per l’urbanista è l’ultima spiaggia? _ La mostra «Sea & the City» e l’aria che tira

Che ne sarà degli urbanisti? Hanno un futuro? Oppure ne possiamo fare a meno? Questa domanda continuava a venire a galla guardando tavole e plastici esposti all’Urban center per l’inaugurazione – lunedì  scorso – della mostra «Sea & the City», che si concluderà il 20 gennaio prossimo. Gli studenti del Politecnico di Milano, sotto la guida dell’architetto Laura Montedoro (barese di origine), hanno concluso i loro lavori di progettazione lungo i 42 chilometri di costa barese. In realtà progetti dentro la città (spinti fino al San Paolo) perché la costa non è stata assunta come linea astratta, ma in quanto margine di un interno, confine critico di un territorio carico di storia e di natura, di costruzioni  e di vuoti, di usi e di abbandoni.
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