PIAZZA GRANDE di Nicola Signorile | 21_05_2014

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Corte di giustizia europea

Il paradosso antieuropeo della Cittadella _ Wahl: “Violate le norme su appalti”

La Cittadella della giustizia di Pizzarotti è una violazione delle norme europee sugli appalti pubblici. E il Consiglio di Stato può riparare ai suoi errori da sé, senza farselo ordinare da un giudice europeo. A questa conclusione è giunto Nils Wahl, l’avvocato generale della Corte di giustizia europea ed è questa la decisione che, nel suo ruolo di procuratore, “consiglia” ai giudici di Lussemburgo che dovranno pronunciare la sentenza, dopo l’estate.

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PIAZZA GRANDE di Nicola Signorile | 30_10_2013

In corte d'assise, Francesco Netti (olio su tela 95,5 x 181,5 Pinacoteca Provinciale di Bari)
In corte d’assise, Francesco Netti (olio su tela 95,5 x 181,5 Pinacoteca Provinciale di Bari)

Sotto processo la Cittadella dieci anni dopo _ Palagiustizia alla Corte europea

A giorni la Corte di giustizia di Lussemburgo fisserà l’udienza per discutere sulla procedura di infrazione avviata dalla Commissione europea e decidere se condannare la Repubblica italiana: secondo Bruxelles l’Italia ha violato il principio della libera concorrenza negli appalti pubblici e quindi le regole della direttiva 93/37/CE. Dunque è passato inutilmente il termine del 20 agosto, entro cui le autorità italiane dovevano conformarsi al parere motivato della Commissione. continua a leggere

PIAZZA GRANDE di Nicola Signorile | 17_04_2013

refpic_justice_1gdL’ermeneutica europea del Palagiustizia _ La Cittadella finisce a Lussemburgo

E se la Cittadella della Giustizia fosse un appalto mascherato e affidato senza gara? È questo il «sopravvenuto, serio dubbio ermeneutico» che ha assalito i giudici del Consiglio di Stato e li ha spinti a congelare ogni ulteriore attività del commissario da loro stessi incaricato. Variante urbanistica e contratto con la  impresa Pizzarotti (o meglio con un «terzo soggetto idoneo e qualificato» che tuttavia rimane ancora sconosciuto agli stessi giudici) sono sospesi, in attesa di una risposta, anzi due, dalla Corte di Giustizia europea. A Lussemburgo i giudici amministrativi italiani chiedono se un contratto di «locazione di cosa futura» equivalga ad un appalto di lavori e, nel caso, se possano rimangiarsi la sentenza che ordinava di realizzare la cosiddetta Cittadella della giustizia perché «contrastante con il diritto comunitario degli appalti pubblici» (ne ha dato notizia sulle pagine de La Gazzetta del Mezzogiorno Massimiliano Scagliarini venerdì scorso). continua a leggere

PIAZZA GRANDE di Nicola Signorile | 06_02_2013

1935241474_8HKZn62f_bird5C27s-eye_view_of_Saemanguem_Industrial_ComplexNella Smart city tra furbetti e nuovi <citizen>_La città del futuro oggi in Fiera

Avranno meno di un’ora per dire chi sono e cosa vogliono fare. Stamattina allo Smau Bari, in Fiera, debutto in pubblico dell’associazione Smartcitizen. Il gruppo si è costituito l’anno scorso e finora ha avuto una vita limitata all’infosfera dei social network. Ma a dimostrazione che la democrazia 2.0  non basta a se stessa, Smartcitizen approda allo spazio concreto dell’incontro pubblico e sono così tanti quelli che hanno qualcosa da dire, che l’iniziativa prosegue domani nello Smartparty, alle 19 nel centro Abusuan, a Bari vecchia.

L’intenzione di chi ha dato vita a Smartcitizen è di elaborare e fornire progetti utili alla Smart city, condizione alla quale aspira anche la città di Bari, partecipando al bando europeo per i relativi finanziamenti. Pur senza grandi chance nella competizione, bisogna dirselo. Ma questa è una di quelle situazioni in cui davvero l’importante è partecipare, perché significa darsi comunque un orizzonte un po’ meno angusto e almeno desiderare di essere una «città intelligente». Si può tradurre così il termine Smart city, che fa riferimento ad un modello messo a punto nella Carta di Southampton, nel 2006. L’intelligenza di cui si parla è una intelligenza ibrida, al tempo stesso artificiale e naturale. Due sono i pilastri della Smart city: sviluppo delle tecnologie della informazione e delle comunicazione (Itc), da una parte, investimento sulle risorse umane e la creatività, dall’altra. continua a leggere

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