
Chi è il salvatore di Villa Roth feticcio di potere _ Bene pubblico chiuso al pubblico
«Non ci interessa il feticismo sull’immobile, per quanto a queste pareti siamo legati. Quel che vogliamo e dobbiamo fare è rifondare ciò che è avvenuto per due anni in quella villa. Abbiamo cercato di dare non solo una casa e una vita dignitosa agli occupanti, ma anche di aprire la villa al quartiere, affinché tutti potessero attraversarla». In queste parole, pronunciate nell’assemblea che si è svolta davanti all’ingresso della villa Roth, dopo lo sgombero poliziesco e i sigilli applicati dal magistrato, si intrecciano tre temi cruciali della democrazia urbana: il riconoscimento collettivo del valore storico e architettonico di un edificio; l’emergenza abitativa; l’uso pubblico dello spazio pubblico.