Archivio mensile:ottobre 2016
PIAZZA GRANDE di Nicola Signorile | 26_10_2016

Paesaggio urbano. Un’opera di Umberto Kühtz in mostra nella rassegna «La gioia del creato» al Torrione angioino di Bitonto
Pittura «privata» e street-art per l’architetto _ Bitonto, da Kühtz ad Andreco
Su una piattaforma meccanica sollevata, con pennelli e vernici, c’è Andreco. L’artista romano (ma vive tra Bologna e New York) – protagonista della scena internazionale della street-art – realizza in questi giorni un murale su una lunga, nuda parete alla periferia di Bitonto. L’opera fa parte di un più ampio progetto, intitolato «Climate» che ha già investito la scena urbana a Bologna e a Parigi. Nell’episodio bitontino, il murale – in cui dominano ampie campiture d’azzurro – parla dell’acqua, rimandando al Tiflis, il fiume che lambiva l’antico abitato di Bitonto, prosciugato da quella profonda trasformazione del paesaggio murgiano che fu l’istituzione del latifondo, con la scomparsa dei boschi per ricavare pascoli.
Land grabbing

fonte: slowfood.it
In diretta su http://www.radiorai.rai.it/dl/portaleRadio/popup/player_radio.html?v=3&emb=true&single=true” target=”_blank”>Radio3 si parla di land grabbing e delle pesanti conseguenze che questo fenomeno provoca sulle popolazioni ancora sono soggette a delle forme – se pur nuove – di neocolonialismo.
E’, tra l’altro, ritenuto una delle cause di flussi migratori verso l’Occidente.
Ma cosa è il land grabbing? “Espressione riferita al fenomeno del furto o accaparramento di terra sviluppatosi in maniera esponenziale soprattutto nel corso del primo decennio del 21° secolo.” (fonte: Treccani)
Vi segnaliamo dei link utili a informarsi sull’argomento:
http://www.limesonline.com/il-land-grabbing-arriva-in-europa/47647
http://www.minimumfax.com/libri/magazine/335
http://lacittadiradio3.blog.rai.it/2016/10/24/land-grabbing/
http://www.treccani.it/enciclopedia/land-grabbing_(Lessico-del-XXI-Secolo)/
PIAZZA GRANDE di Nicola Signorile | 12_10_2016

La «Sala del commiato» nel Krematorium Baumschulenweg a Berlino, progettato nel 1998 da Schultes und Frank
I riti dell’addio costruiscono spazi di civiltà _ Una nuova architettura funebre
Ogni lutto reclama il suo rito. È a questo diritto estremo, in cui la vita e la morte concorrono alla costruzione della memoria, che risponde un luogo come la «Sala del commiato». Non a Bari, però, dove la sala realizzata con fatica nel cimitero monumentale non è mai stata ultimata.